Sommario articolo
La fibrillazione atriale rappresenta la forma più comune di aritmia cardiaca. Scopriamo quali sono le cause, i sintomi più comuni e le conseguenze che possono presentarsi.
Quando si parla di fibrillazione atriale si intende la presenza di un’attività cardiaca scoordinata, solitamente troppo veloce e poco efficace. Uno scompenso che riguarda l’1% della popolazione e che tende ad aumentare la sua incidenza con l’avanzare dell’età, arrivando a un buon 6%.
Di vari tipi, la fibrillazione atriale può avere diverse cause e in determinati casi può portare a conseguenze come un più rapido deterioramento del cuore. Cerchiamo, quindi, di conoscere meglio questo problema imparando a riconoscerne i sintomi.
Fibrillazione atriale: le cause più comuni che è bene conoscere
L’aritmia atriale può avere varie cause. A volte si presenta come conseguenza di malattie a carico del cuore come, ad esempio, la miocardite o la cardiopatia congenita.
In altri casi può svilupparsi a causa di un errato lavoro da parte della tiroide o in presenza di ipertensione.
In determinate circostanze può essere provocata anche da alcuni farmaci o presentarsi dopo un intervento al cuore. Al contempo ci sono situazioni in cui risalire ad una causa precisa è davvero difficile.
A tal riguardo, è importante sapere che la fibrillazione cardiaca può essere di diversi tipi: come la fibrillazione atriale parossistica che si presenta solo in pochi e brevi episodi che si risolvono spontaneamente, o quella persistente che dura più a lungo e che pertanto richiede l’intervento del medico e infine c’è quella cronica che tende a mantenersi stabile nel tempo.
Fibrillazione atriale: i sintomi più comuni
Andando ai sintomi della fibrillazione atriale, i più comuni sono:
– Battito accelerato del cuore.
– Dolore al torace.
– Stanchezza.
– Difficoltà nel respirare.
– Scompenso cardiaco.
– Disturbi gastrici con pancia gonfia.
– Edema polmonare.
In caso di problemi di accelerazione del battito cardiaco che non rientra spontaneamente o di dolori o altri sintomi è quindi molto importante rivolgersi subito a un medico o, in base alla gravità, recarsi in pronto soccorso.
In ogni caso, anche quando l’aritmia rientra da sola è molto importante parlarne con il proprio medico curante al fine di effettuare degli esami di controllo specifici come, ad esempio, l’elettrocardiogramma. Un modo semplice e non invasivo per capire se si soffre di aritmia.
Riproduzione riservata © 2024 - NB